Come
orientamento
normativo
generale
lo straniero in Brasile, residente o non residente, può effettuare ogni
tipo di investimento immobiliare urbano, tranne
le eccezioni stabilite da leggi federali;
esistono quindi delle limitazioni la cui “ratio legis” è nel
precetto costituzionale della tutela
delle aree
di
interesse
strategico, naturalistico o economico, e secondo tale
principio le limitazioni esistenti
hanno il
fine di proteggere le aree di frontiera, la costa marina, le zone rurali
o naturalistiche del paese, impedendo quindi che soggetti stranieri
possano avere il controllo o la gestione di tali aree.
Una prima distinzione importante è tra le
aree urbane e quelle
rurali,
le proprietà rurali
sono quelle che hanno una destinazione
agricola, incluso le zone forestali, fluviali o
destinate all’allevamento;
e quelle urbane,
ossia
tutti gli altri immobili situati in aree municipali per uso civile o
commerciale.
Una seconda
distinzione è tra le persone fisiche e giuridiche,
le regole a seguito si applicano a tutte le persone fisiche straniere, e
quando non è specificato il requisito della residenza, anche a coloro in
condizione di
visto di visita e turismo, per le società invece le limitazioni si
applicano quando il capitale è costituito per più della sua metà da
capitale straniero, quindi di persone fisiche straniere o di
partecipazione di società straniera al capitale di una società con sede
in Brasile.
La
proprietà rurale in Brasile ha una
protezione legislativa
forte e gode di tutele particolari. La normativa
tende
ad
evitare la suddivisione di tali aree in proprietà di piccole dimensioni,
è quasi sempre vietato
il cambio di destinazione di uso della proprietà rurale in urbana o
commerciale e in pochi casi è consentita la lottizzazione.
L’acquisizione o lo sfruttamento
di
proprietà rurali è concessa solo allo straniero residente titolare di un
visto (RNE-CRNM) e previa concessione dell’INCRA
(Instituto Nacional de Colonização e Reforma Agrária), le proprietà
rurali sono registrate nel
Sistema Nacional
de Cadastro Rural - SNCR da cui è possibile on line fare ricerche e
visure, questa materia è regolamentata in modo specifico dalla
IN Nº 94, DE 17 DE DEZEMBRO DE 2018, che ha accorpato in una unica
disposizione normativa tutte le precedenti regolamentazioni,
sono fissati dei limiti
quantitativi, ossia sulle estensioni massime che lo straniero può
acquisire. I tanti "sítios
e fazendas"
liberamente comprati e venduti da stranieri anche non residenti e
senza concessioni, a volte presentati come beni
rurali, nella realtà non lo sono, in quanto registrati
comunque come dominio di area urbana, una proprietà è rurale sono se
risulta nel
Sistema Nacional
de Cadastro Rural - SNCR, se non risulta in tale
registro la compravendita di tale immobile è libera per lo straniero.
Nell'acquisto
della proprietà urbana,
l'unica limitazione per lo straniero è
nell'art. 205 del
DL Nº 9.760, DE 05/09/1946,
Il quale stabilisce che lo straniero non può acquisire immobili ubicati
ad una distanza inferiore a 100 metri lungo la fascia costiera, che poi
è la distanza che quasi sempre rientra nel limite dei terreni di dominio
federale detti
"imóveis
da união" o "terrenos de marinha",
questi terreni di proprietà della federazione e inalienabili non è detto
che siano sempre nel limite dei 100 metri, in quanto tale mappatura fu
calcolata nel
1831 delimitando i “terrenos de marinha” ad una distanza di 33
metri dal limite medio delle alte maree e ancora è valida tale
mappatura, lo straniero può acquisire tali immobili solo con concessione
del presidente della repubblica o del ministro delle finanze .
L'eccezione per lo straniero è nella possibilità
di acquisire unità in condominio e costruzioni in unità lottizzate ed in
particolare quelle poi disciplinate dal decreto n.
DL n. 4591/64;
significa che lo straniero anche non residente può comprare la casa,
villa o appartamento anche fronte mare se in un congiunto di
costruzioni,
ma non può acquisire più di un terzo dell'intero congiunto.
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Vediamo
però succedere spesso due cose che non sembrano concesse allo straniero
da tali normative, l'acquisto di
terreni, spesso ad una distanza inferiore ai 100
metri dal limite costiero e le tante barracas de praia e attività
commerciali rilevate da stranieri e praticamente anche di fronte al
mare. Si tratta di una interpretazione più larga della normativa; un
lotto edificabile prossimo al mare è o può
essere parte di un progetto di lottizzazione e destinato comunque alla
costruzione, quindi la quasi totalità dei cartòrios normalmente
non oppone problemi nella compravendita di un tale immobile a favore
dello straniero, i problemi vi sarebbero sicuramente nel caso
dell'acquisto di una grande estensione costiera da parte di un
soggetto
straniero; se realmente si applicasse alla
lettera la normativa sarebbero esclusivamente le imprese costruttrici a
poter vendere solo costruzioni agli stranieri, e questo probabilmente
era anche nella volontà del legislatore nel lontano 1946; è una
normativa che andrebbe aggiornata al mercato attuale.
Le tante barracas de praia e attività commerciali
fronte mare sono in tutto il
Brasile
spesso anche di titolarità straniera e ciò sembrerebbe proibito dalla
normativa, ma avviene perchè comunque si tratta di concessioni in
occupazione, e mai di vendite del suolo, in tale posizione siamo
sempre in ambito del dominio federale
"imóveis
da união" e tali aree sono inalienabili per
precetto costituzionale; infatti chi possiede uno di questi immobili non
ha il registro di proprietà
"matrìcula”, ma una concessione di occupazione mediante il registro RIP
rilasciato dalla SPU (secretaria do patrimônio da união). Tali
aree hanno avuto una nuova disciplina con una recente normativa,
articolo a
questo link
21/novembre/2020
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